Nonostante la calma ritrovata da parte di Ishmael, Helen si rese conto che Malthas stava ancora dominando su Honorius.
Dopo qualche istante la medium accusò una fitta alle ossa rendendosi così conto che non poteva mantenere il suo aspetto giovanile molto a lungo.
Si portò una mano sul fianco, si chinò dolorante e dopo qualche istante tornò anziana.
Notò però che i due uomini non prestarono per nulla attenzione alla situazione, si voltò e allungò il braccio destro afferrando così il bastone appoggiato alla sedia.
Con il ritorno degli acciacchi si voltò di nuovo verso i due, alzò lo sguardo e si accorse che l’aspetto demoniaco di Malthas stava tornando quello di colui che conosceva come Honorius, ma notò che gli occhi erano rimasti quelli di un demone, questo voleva dire una sola cosa, Malthas non si era calmato affatto. Inoltre la donna avvertiva di nuovo quel desiderio ma questa volta il cuore comincio a battere forte, come se tutto ciò non fosse quasi più uno sforzo, anche se in coscienza la medium sembrava ancora agire per i propri scopi.
Così Helen si gettò tra le sue braccia e con la mano sinistra lo afferrò per la cravatta e appoggiandosi al bastone, trascinò Malthas nella sua stanza da letto.
La porta era aperta, i due entrarono e con un’insolita forza Helen gettò Malthas contro al muro della stanza.
Con uno scatto della mano destra gettò il bastone a terra vicino al letto e afferrando la cravatta anche con la mano destra spostò delicatamente la sinistra sulla porta e la spinse per chiuderla.
Tornando a guardare l’uomo in viso Helen si accorse che anche gli occhi erano tornati normali e ridendo disse:
«Ben tornato Honorius.»
Il viso di Honorius si trasformò in un ghigno beffardo, carico di malvagità
«HEHEHE…Grazie Helen.»
La medium chiuse la bocca di Honorius con un bacio, poi fece un passo in dietro, si appoggio le mani sulle spalle afferrando le spalline dell’abito a fiori le allargò e se lo lasciò scivolare lungo il corpo.
Honorius la sfiorò ed Helen tornò magicamente giovane, si gettò con passione tra le braccia dell’uomo.
Per la seconda volta i due si lanciarono in un vortice di passione che avrebbe liberato l’istinto bestiale assopito nell’animo di entrambi.
Nel frattempo nel salotto Jeremy era rimasto solo e dopo aver posato la pizza sul tavolo aprì il cartone, la lotta con Malthas la aveva rovinata e il condimento era sparso per il cartone ma il militare aveva davvero troppa fame quindi senza nemmeno curarsi di cercare un coltello per tagliarla, iniziò ad afferrarla da un lato e tirando con entrambe le mani ne strappò una fetta e la divorò voracemente.
Mentre mangiava i gemiti di passione provenienti dalla stanza da letto si fecero sempre più intensi e ad un tratto Jeremy chinò il capo e lo prese tra le mani, iniziava a battere come colpito dall’interno.
L’uomo urlò di rabbia sbatté violentemente i pugni sul tavolo e alzò di nuovo il capo i suoi occhi si accesero di un blu intenso, Ishmael era tornato.
Posò entrambe le mani sulle ruote della sedia, pur non rendendosi conto di cosa fosse quello strano oggetto, Ishmael era guidato dal semplice istinto.
Si girò e si spinse fin davanti alla porta della camera da letto di Helen, poi altrettanto istintivamente cercò di alzarsi come aveva fatto prima nel presentarsi ad Helen. Anche se a fatica, riuscì ad alzarsi rendendosi conto che prima del suo arrivo quel corpo era come difettoso e lentamente si stava rigenerando.
Non potendo più sopportare di udire i suoni del compimento del peccato di lussuria tra un demone e un mortale si guardò intorno e notò che sotto la giacca aveva uno strano oggetto.
In un attimo ebbe un ricordo proveniente dalla mente di Jeremy, così capì che si trattava di un fucile e anche se non capiva ancora bene come, Ishmael scoprì che poteva accedere ai ricordi di chi abitava assieme a lui quel corpo.
Afferrò il fucile, al contatto le mani iniziarono a bruciare, cosi lo lascio all’istante ed avvertì una voce nella mente che sembrava famigliare, si rese conto quasi subito che quello sembrava un ricordo.
«Ora siete ufficialmente protettori del cielo ma ricordate, le armi umane per noi sono peccato, non toccatele MAI mentre controllate l’involucro che avete scelto per camuffarvi tra gli umani, il vostro spirito ne risentirebbe e lo stesso vale per l’involucro, si brucerebbe.»
Ishmael però non poteva permettere una blasfemia così grave quindi decise di afferrare il fucile.
Con le mani tremanti dal dolore per le bruciature sparò un colpo alla maniglia della porta, il legno attorno finì disintegrato.
Ishmael sferrò un calcio e la porta si spalancò, i due amanti si separarono impauriti.
«E’ impazzito signor Walters?»
«Io non sono il signor Walters, la pagherai per la tua blasfemia, lascia andare l’umana.»
Ne Honorius ne Helen fecero in tempo a replicare, Ishmael sparò a Honorius colpendolo in viso e immediatamente lasciò cadere il fucile.
Il colpo aveva completamente asportato la pelle della metà sinistra del viso di Honorius.
Helen terrorizzata da quella macabra vista si gettò sotto al letto ancora completamente nuda e afferrò la mano destra la testa del condor sul bastone tirandolo a se. Afferrò il corpo del bastone con la sinistra e tirando le estremità estrasse una sottile e lunga lama nascosta, pronta a difendersi come poteva da ogni pericolo.
Ishmael nel frattempo si era gettato sul letto per aggredire Honorius che era cambiato di nuovo liberando nuovamente il suo vero essere, Malthas.
Grazie al suo ritorno, l’enorme e profonda ferita al viso di quell’involucro di nome Honorius si stava lentamente rigenerando così come le bruciature sulle mani di Jeremy.
Malthas con il suo artiglio ferì gravemente Ishmael scaraventandolo a terra.
La medium, terrorizzata all’idea che i due si potessero uccidere tra loro davanti ai suoi occhi, urlando esclamò:
«BASTAAAAA!!!»
Prese coraggio e approfittando del fatto che Ishmael si trovava faccia a terra, lo colpì con l’elsa della spada tramortendolo.
Dopo un paio d’ore, Honorius tornò in se e la ferita si era rigenerata, Jeremy si risvegliò ferito e Helen lo aiutò ad alzarsi, quando una forte scossa di terremoto come quella avvertita qualche giorno prima interruppe il momento.
La tv in salotto si accese misteriosamente a volume alto.
La voce del cronista risuonò per tutta la casa.
«LONDRA NEL PANICO, UNA GIGANETESCA VORAGINE IN CENTRO CONTINUA AD ESPANDERSI, SI PREVEDE UNA CATASTROFE.»
Honorius con freddezza disse: «tutto questo è causa nostra»
Quella frase insinuò mille domande nella mente di Helen e Jeremy ma appariva oramai chiaro che Honorius era in grado di comunicare con il demone dentro di se senza necessariamente lasciarsi dominare e che per questo sapeva più di quanto volesse far credere.
Era oltremodo chiaro che i tre avrebbero dovuto collaborare per forza e non sarebbe stato facile.
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collaborare??? hanno iniziato col piede giusto. XD
è proprio questo che stravolgerà tutto XD non è tutto una sorpresa e spero di riuscire a mantenere il racconto, poco prevedibile come lo è ora, sono contento che piaccia XD ci saranno tanti colpi di scena.