Il tassista conosceva quel posto. Si mise a ridere senza farsi sentire e partì.
Dopo circa un’ora il taxi arrivò in un quartiere piuttosto sfarzoso di Londra e voltò per Sins Street, una via poco vistosa con poche case, tutte piuttosto antiquate, che viste da fuori sembravano abbastanza fuori posto per essere in un quartiere abitato per lo più da ricchi.
L’auto si fermò al numero 2.
Jeremy si trovò davanti una casa di due piani, di colore nero, e in legno che sembrava essere piuttosto vecchia ma tenuta in maniera impeccabile. La prima impressione che quella casa suscitava nel militare era quella di un castello da strega delle favole, solo molto più piccolo.
Dopo essere sceso e aver pagato il taxi, Jeremy si posò la valigia sulle ginocchia e si spinse fino alla porta di quella inquietante quanto misteriosa casa.
Con fatica allungò il braccio destro, fino ad arrivare al campanello e suonò.
Quando la porta si aprì Jeremy vide quell’anziana signora vestita con un abito lungo, nero e viola e un cappello nero con dei fiorellini finti.
“Come potrà mai essermi utile questa anziana signora?”
«Salve signore, cosa posso fare per lei?»
«Salve, non sono sicuro di essere nel posto giusto, lei è Helen Stokes la medium?»
«Certamente signore, sono io Helen Stokes, prego si accomodi.»
Con un colpo di reni Jeremy fece alzare le ruote anteriori della sedia a rotelle per superare quell’unico piccolo gradino di ingresso ed entrò in casa.
Guardandosi attorno, cambiò la sua prima impressione, quella casa, che da fuori appariva inquietante, all’interno pareva molto accogliente.
Nonostante la presenza di una sfera di cristallo e altri strani oggetti esoterici sparsi qua e la, i muri bianchi, la mobilia antica e le tende di velluto la rendevano la tipica e tranquilla casa inglese.
«Prego si accomodi signore, il suo nome?»
I due si misero ad un tavolino, l’uno di fronte all’altro.
«Jeremy, Jeremy Walters signora»
«Cosa la porta qui signor Walters»
«Vede signora Stokes, so che può sembrarle folle, io non ho mai creduto a queste cose: spiriti, angeli, demoni… tutte sciocchezze. Gente come lei? Tutti ciarlatani»
«È qui per prendersi gioco di me signor Walters?»
«Si calmi signora Stokes, sono qui proprio perché con quello che mi è accaduto, il mio scetticismo sta cambiando.»
«Ah è così eh? Cosa potrà mai fare una vecchia CIARLATANA come me, per lei»
«Mi perdoni signora se la ho urtata in qualche modo, ma credo di essere posseduto.»
Nei pensieri dello stesso Jeremy quella parola risultava folle.
«Non vedo in lei alcun segno di possessione signore.»
«Mio figlio dice di avermi visto camminare, cosa che le garantisco è impossibile per me, sono infermo oramai da anni dopo la guerra e ogni dottore che ho consultato sostiene che non avrei mai camminato. Inoltre mio figlio sostiene che io abbia detto di chiamarmi Ishmael.»
«Ishmael dice eh?»
«Si, e ho motivo di crede che questo essere mi sia apparso in sogno.»
«Bene signore, mi descriva come dovrebbe essere questa creatura.»
Jeremy descrisse accuratamente il sogno avuto pochi giorni prima.
La anziana medium comincio a tremare e sudare visibilmente, la descrizione che stava sentendo corrispondeva esattamente alla carta comparsa misteriosamente quando Honorius le lesse le carte.
Ancor prima che Jeremy terminasse di descrivere Helen allungo il braccio destro afferrando saldamente il bastone e si alzo di scatto.
Zoppicò frettolosamente verso la libreria e iniziò a ispezionare ogni libro in cerca di informazioni su quel misterioso essere.
Giunta a metà e non trovando nulla, cominciò a gettare tutto a terra come fosse impazzita.
La mente fu sopraffatta dal terrore.
Possibile che in anni di esperienza e di raccolta libri non possedesse nulla che parlasse di quella creatura?
“Che Honorius abbia organizzato tutto per ingannarmi?” pensò Helen, in fondo anche lui era americano.
Nonostante tutto l’avidità di Helen prevalse, decise cosi di mantenere la calma.
«Bene signor Walters, le ricerche che ho svolto fino ad ora non mi consentono di dirle molto su quella creatura che mi ha descritto ma mi è chiaro che c’è effettivamente qualcosa in lei e in poco tempo potrò aiutarla.»
«Sono certa però che capirà che i miei servizi hanno un prezzo…»
Jeremy rammentando di aver comprato l’arma si rese conto di non avere più molti soldi con se.
«Sarebbero circa seicento dollari signore»
«Signora Stokes, mi rendo perfettamente conto ma purtroppo non ho più molto e mi deve bastare per il soggiorno qui a Londra, sono certo che capirà.»
«Comprendo, allora può tornare quando vuole con il denaro e farò tutto il possibile per il suo caso.»
«A dire la verità è una emergenza e lei è la mia unica speranza per evitare la follia.»
Helen si alzò di scatto.
«COSA VUOLE INSINUARE, CHE DEBBA LAVORARE GRATIS?»
«Si, so che è folle come richiesta ma la prego per questa volta di mettersi una mano sul cuore e aiutarmi.»
Jeremy raccontò l’accaduto e dopo qualche ora riuscì a smuovere qualcosa in Helen.
«D’accordo signor Walters, la sua storia mi ha convinto, farò gratuitamente questa ricerca per lei anche per ampliare le mie conoscenze, ma la avviso che la cosa non sarà breve, potrebbe volerci qualche settimana.»
«Ma signora, io non ho fondi sufficienti per restare, settimane, al massimo giorni»
Jeremy chinò il capo, poi torno a fissare con occhi languidi la anziana.
«Ah, se solo lei potesse ospitarmi…»
«CHE COSA? NON SOLO DOVREI LAVORARE GRATIS MA DOVREI ANCHE FARLA VIVERE QUI A MIE SPESE, LEI E’ QUI SOLO PER PRENDERSI GIOCO DI ME, SE NE VADA IMMEDIATAMENTE DA CASA MIA»
Jeremy innervosito ed amareggiato dalla situazione, voltò la sedia e si diresse verso la porta.
Helen si alzò e avvicinandosi al militare afferrò bruscamente entrambe le maniglie dello schienale della carrozzina per accompagnare l’uomo fuori dalla porta.
Non appena le mani della medium toccarono quelle maniglie, un immagine apparve chiara nella sua mente, era la creatura angelica comparsa nelle carte quel giorno.
Helen lasciò di scatto la presa, fece qualche passo indietro e cominciò a sudare. La voce usciva a fatica.
In quel momento Helen capì che c’era molto di più che un accordo tra il signor Walters e Honorius, e che per il proprio bene sarebbe stato meglio scoprire ad ogni costo che legame avesse quell’uomo con la creatura di quella carta.
«Signor Walter si fermi. In effetti credo sia meglio che lei resti, ho deciso di accettare la sua richiesta di ospitalità.»
Jeremy si senti preda dello sporco gioco psicologico di una vecchia pazza che voleva solo prendersi gioco di lui.
«CON CHI CREDE DI PARLARE SIGNORA, PRIMA MI MALTRATTA E POI TUTT’AD UN TRATTO DICE DI VOLERMI ACCETTARE IN CASA? A QUALE DANNATO GIOCO STA GIOCANDO?»
Così Jeremy continuò imperterrito a spingersi per uscire, allungò il braccio destro sul pomello della porta per uscire.
Helen disperata decise di tentare il tutto per tutto, si concentrò e ricordando le parole di Honorius iniziò a mutare.
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Non so chi dei due mi sembra più matto, ma di Honorius non mi sarei fidata per un solo istante, fossi stata Helen.
concordo ma è una vecchia con l’estrema brama di giovinezza, a fine storia farò forse un prequel dove presenterò per bene Helen e capirai, sappi che questa per brama di potere ha ucciso 4 mariti
e poi parliamo di ragni che si mangiano i “mariti”… O.o