In qualsiasi caso Piccolo Fiume dice qualcosa a Leprotto, che traduce per me: “Dice che devono incontrarsi con Michael, Gufo dell’Alba e la loro mamma e che con loro c’è il Cacciatore Nero”
“E… dove devono incontrarsi?”, chiedo incerto.
“Nel loro tepee”, osserva lui come se fosse ovvio.
Io scuoto la testa divertito e li supero, poi faccio quasi un’inversione a U e proseguo: “Andiamo!”
***
Raggiungiamo casa Darling e non la riconosco. Vedo delle strane persone vestite tutte nello stesso modo, con cappelli assurdi, fermi come statue. La casa è al buio, la porta è distrutta. Ho visto bene come l’hanno aperta i pirati, avrei dovuto aspettarmelo.
La cucina è un vero disordine, per non parlare delle pareti del corridoio. Ho l’impressione che il Gobbo Grasso le ha allargate con quel suo pancione.
Entro attraverso la finestra del salotto che è curiosamente aperta. In breve risalgo le scale, i miei amici indiani non fanno un rumore, li compensa Eila tintinnando.
Entro in camera di Wendy. L’armadio rovesciato, i vestiti ovunque, il letto tutto rotto, senza dubbio a suon di spade. Sono così dispiaciuto di tutto questo casino. Se solo avessi fermato Peter prima che veniva a prendere Wendy…
Ad un tratto la porta dietro di noi si chiude e qualcuno ci punta contro una spada. E’ Michael. E di fronte a lui, quindi davanti a noi, fra le ombre, compare il Cacciatore Nero con una lancia pronta all’uso. Entrambi abbassano subito le armi. Michael respira a fondo per il sollievo e mi abbraccia. Ho l’impressione che trema un pochino.
Dall’armadio esce lentamente la testa della signora Mary, che però fissa ancora dentro e abbraccia qualcuno. Mi avvicino e riconosco Johnnie. E’ davvero messo male. Lei mi fissa quasi con rabbia: “Cos’altro vuoi da noi?”
“E’ un amico, mamma”, risponde Michael con voce pacata.
“E un amico lascia che succede tutto questo?”
“E’ un bambino, mamma, guardalo, ragiona!”, lui è nervoso e si poggia il palmo della mano sulla fronte, mi guarda; “E’ stata due giorni sull’Isola. Deve ancora riprendersi”.
Annuisco. So bene com’è: o cresci sull’Isola, altrimenti impazzisci, da adulto. “Lei è davvero forte, signora Mary”, la lodo. In fin dei conti è vero, non tutti gli adulti resistono due giorni sull’Isola.
“Ora che si fa?”, chiede Michael. Lo chiede a tutti, non solo a me.
Sto per rispondere, ma lo fa Johnnie, rimettendosi faticosamente a sedere: “Wendy. Prima che sia tardi”
“Questa è per caso una riunione di famiglia?”, chiede una voce femminile. Voltiamo tutti lo sguardo verso la finestra aperta, dove si staglia la sagoma di una giovane donna con i capelli dorati e gli occhi di pietra.
Scatto in piedi, felice più che mai: “Wendy!”
Lei lancia uno sguardo dietro di sé: “Ragazzi, li abbiamo trovati!”, afferma e scocca le dita; “Ne riparliamo in un posto più sicuro”, decide.
Voliamo tutti. Eila tintinna, rossa come fuoco.
Inarco un sopracciglio e d’un tratto capisco tutto: Leprotto sull’albero maestro, Wendy sulla finestra della sua camera… i mangiatori possono volare e far volare persone e cose, con o senza pensieri felici. Gli basta aver mangiato abbastanza fantasia.
E in questa combriccola di certo ne hanno, di fantasia e paura, da mangiarsi.
Ora manca solo Peter…
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