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Capitolo 4 – A Londra, tra follia e mistero

La mattina seguente Jeremy si svegliò. Di istinto alzò la testa…
«Bi…»
Non fece nemmeno in tempo a pronunciare il nome del figlio che i ricordi recenti presero possesso della sua mente.
“Ah già, dannazione. Bill è andato via”
Jeremy scosse il capo come per liberare la mente da quei brutti pensieri e chiamò il fratello per farsi aiutare.
Dopo che il fratello lo ebbe aiutato, Jeremy, colto dallo sconforto, si prese il viso tra le mani.
«Jeremy, che hai?»
«LASCIAMI IN PACE VINCENT, OK? NON HO BISOGNO DELLA TUA PIETA’. SPARISCI.»
«Jeremy, stai calmo. Non è colpa mia quello che è successo tra te e Molly.»
«Fratello perdonami, ma ultimamente sono nervoso» Jeremy sospirò «ora, per favore va via, vorrei restare solo. Ti chiamerò io se ho bisogno.»
«Come credi, fratello. Spero solo che questo momento sia passeggero, perché mi preoccupi.»
«Stai tranquillo. Ora va’.»
«Va bene allora vado, buona giornata.»
Vincent uscì di casa. Appena la porta si chiuse Jeremy andò velocemente al computer. Era deciso a chiarire il più possibile cosa gli era accaduto.
Nonostante la sua scarsa dimestichezza con la tecnologia, Jeremy si ricordò delle parole del figlio: cercò su internet. Digitò “Cambio di personalità” e “guarigione temporanea” e cliccò su sul pulsante “cerca”.
Dopo qualche ora di ricerca tra i tanti risultati che indicavano un’evidente psicosi, trovò un sito che parlava di possessioni e fenomeni esoterici.
Jeremy si considerava un uomo pratico e razionale, per lui erano tutte sciocchezze. Ma quando stava per cambiare pagina, gli occhi gli caddero su una immagine ed il suo cuore sembrò quasi fermarsi.
Al centro della pagina web vi era la fotografia di un antico dipinto raffigurante degli angeli e, tra questi, Jeremy ne notò quattro assurdamente identici a quelli che aveva visto in sogno.
Leggendo meglio tra le pagine di quel sito, Jeremy scoprì che la creatura che portava sul capo uno strano elmo d’oro rappresentante la testa di un corvo corrispondeva ad un angelo della tradizione biblica indicato con il nome di Ishmael.
A quel punto riaffiorò il ricordo delle parole del piccolo Bill:
“Papà, dicevi di chiamarti Ishmael”
Per quanto ritenesse tutto questo assurdo, Jeremy fu spinto a continuare la lettura di quel sito. La pagina web aveva un’intera sezione dedicata ai saggi ed alle ricerche di una celebre medium londinese, Helen Stokes. La donna si definiva “esperta nel trattare qualsiasi tipo di essere soprannaturale”.
Jeremy si trovò ad annotare l’indirizzo della medium sul suo blocknotes. Si porto le mani al viso e, inclinando il capo all’indietro, fece un profondo respiro.
“Tutto questo non può essere vero: è follia pura. Sto impazzendo.”
Appena questo pensiero smise di occupare la sua mente, tornarono chiare le immagini del sogno. Come se qualcosa o qualcuno gli volesse dire:
“Non sei pazzo, continua cercare.”
Jeremy scosse il capo come per schiarirsi le idee.
“Tutto questo è incredibile ma, dopo quello che ho vissuto, tentar non nuoce.”
Jeremy si spinse fino in camera da letto, aprì l’armadio e nervosamente gettò sul letto qualche abito, della biancheria intima e qualche paio di calzini, poi, con il braccio destro, afferrò l’ombrello e, con il manico di quest’ultimo, trascinò a se la valigia vuota che si trovava sopra l’armadio.
Mise gli abiti nella valigia alla rinfusa, si diresse in salotto nel punto dove si trovava il telefono, afferrò il cordless e chiamò un taxi.
Quando il taxi arrivò, Jeremy si fece aiutare dal tassista a caricare i bagagli e ad aprire la portiera. Girò la sedia a rotelle ponendola di fianco al posto del passeggero, allungò il braccio e, appoggiandolo sul sedile, si trascinò su di esso.
Portando la mano sotto la seduta della sedia a rotelle, diede un colpetto verso l’alto per chiuderla.
«Carichi anche questa per favore.»
«Come desidera signore»
Quando tutto fu caricato, il tassista si mise alla guida.
«Dove la porto signore?»
«Aeroporto Internazionale di Richmond per favore.»
«Come desidera.»
Dopo circa 30 minuti di viaggio il taxi raggiunse l’aeroporto, il tassista aiutò Jeremy a scaricare i bagagli e la sedia a rotelle. Il militare, con lo stesso sforzo impiegato prima si mise a sedere e pagò la corsa.
Appoggiando la valigia sulle ginocchia entrò nell’aeroporto e, dopo la fila, arrivò al bancone.
«Salve, come posso esserle utile?»
«Un biglietto con servizio di assistenza per il primo volo disponibile per Londra, per favore.»
«D’accordo signore, il primo volo disponibile è tra 2 ore.»
«D’accordo.»
Dopo aver pagato e aver registrato i documenti al check-in, si mise in attesa.
Passarono due ore e finalmente si imbarcò dopo una fila interminabile.
Dopo circa altre dodici ore l’aereo atterrò a Londra.
All’uscita dall’aeroporto, Jeremy chiamò uno dei taxi parcheggiati, una volta salito, chiese di essere portato in uno dei quartieri malfamati di Londra. Sapeva che probabilmente in futuro si sarebbe dovuto difendere e conosceva le persone giuste a cui rivolgersi.
Una volta arrivato nel quartiere chiese al tassista di attendere: avrebbe ricevuto una buona mancia.
Vagando tra i vicoli si avvicinò ad un uomo completamente vestito di nero appoggiato ad un muro, che lo squadrava torvo.
«Ehi amico. Sparisci se non vuoi avere guai.»
«Calma, sono un amico di John il Pallido. Sono qui per vedere la merce.»
«Gli amici di John sono miei amici.»
L’uomo guidò Jeremy in un magazzino abbandonato e gli mostrò le armi. Alcune erano di chiara provenienza militare. Dopo una lunga serie di contrattazioni, Jeremy acquistò un fucile a pompa con la matricola abrasa.
Una volta pagato nascose l’arma sotto il giaccone e si allontanò, tornando al taxi.
Ringraziando per l’attesa, risalì ed estrasse dalla tasca il foglietto dove aveva annotato l’indirizzo della medium.

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Capitolo 3 - Il sacro guerriero rinnegato
Capitolo 5 - L’uomo, l’angelo e la strega
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Vampirotto

Vampirotto ha 26 anni da oramai 200, con una passione per le tecnologie ludiche umane, il mondo fantasy cinematografico e gli anime giapponesi, (in particolare Naruto). La sua sete implacabile di conoscenza videoludica è pari alla sete di sangue. Collezionista e appassionato di scacchi e di carte da gioco.
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