Dopo la lettura di Marked, le mie aspettative per il seguito erano minime. Eppure, eppure… in Betrayed c’è un leggero miglioramento. Ma piccolo, davvero piccolo.
Pronti per una nuova reccy trash?
Zoey è diventata capo delle Figlie Oscure: ora pensa a come cambiare il volto dell’organizzazione. Inoltre si occupa del nuovo mystero che aleggia nell’Accademia: che fine fanno i vampiri che sono morti, rigettando la trasformazione?
La trama è appena più coinvolgente del libro precedente, ma ci sono tanti momenti pesanti (come i rituali) e momenti ridicoli (come la “battaglia” finale).
Una cosa mi ha sorpreso:
Metto sotto spoiler un pezzo un po’ lungo, che vale la pena leggere in quanto troppo scemo.
“Zo, io non sono il tuo ex ragazzo. Io sono il tuo ragazzo.”
“Heath, te l’ho già spiegato che tra noi non può funzionare.”
“Ma dai, Zo, abbiamo l’Imprinting! Questo significa che siamo tu e io, piccola!” Mi fece un sorrisone come se fossimo al ballo di fine anno invece che in mezzo a un gruppo di creature non morte che volevano mangiarci.
“Quello è stato un incidente e dovremo parlarne, ma di sicuro non è questo il momento.!
“Oh, Zo, lo sai che mi ami.” Il sorrisone non si affievolì minimamente.
“Heath, sei il ragazzo più cocciuto e zuccone che abbia mai conosciuto.” Mi fece l’occhiolino e non potei non sorridergli anch’io. “Okay, ti amo.”
“Cosssa ssta sssuccedendo…” sibilò quella schifezza di Elliott.
Il resto delle orribili creature che avevamo intorno continuava ad agitarsi e Venus scivolò di un passo verso Heath.
Mi costrinsi a non rabbrividire o gridare o quello che è e mi sentii avvolgere da una calma molto insolita.
Segue una breve conversazione con Stevie Rae. Riprendo da quando Zoey dice:
[…] “Diavolo, l’unico qui a essere ancora umano è Heath.”
“Non che ce l’abbia con voi per la vostra non-umanitudine, ragazzi”, disse Heath.
Sospirai. “Heath, ‘non-umanitudine’ non esiste. Si dice ‘inumanità’.”
“Zo, non sono stupido, questo lo so. Stavo solo coniando una parola.”
“Coniando?” Aveva davvero detto una cosa simile?
Annuì. “L’ho imparato alle lezioni d’inglese di Dickson. Ha a che fare con…” S’interruppe e giuro che le cose stavano addirittura ad ascoltarlo con grande aspettativa. “La poesia.”
“Heath, ma allora ti sei messo davvero a studiare!” risi, nonostante la situazione in cui ci trovavamo.
“Te l’avevo detto.” E mi sorrise. Adorabile, incredibilmente adorabile.
Ma che cagata assurda è? Ma ve la immaginate una scena con un dialogo simile mentre si è circondati mostri famelici?
Valgono tutte le considerazioni su Marked: stile odioso che cerca di scimmiottare il linguaggio giovanile. Non mancano le continue giustificazioni di Zoey su qualsiasi cosa.
Ogni tanto qualche dialogo interessante c’è, o meglio: una battuta intelligente… perché il dialogo che ci viene costruito sopra è decisamente finto e poco plausibile.
Il confronto è tra Neferet e John, ossia il marito della mamma di Zoey. Il fallito-acquisito, come suole chiamarlo Zoey, si offende per una frase detta da Neferet, giudicandola come una bestemmia. La risposta della mentore è bella:
“Allora vediamo di capirci subito, Mr Heffer. Io non penserei mai di venire a casa sua, o nella sua chiesa, a sminuire la sua fede, anche se non la condivido. Non mi aspetto che lei veneri ciò che venero io e, in verità, non cercherei mai di convertirla alla mia fede, benché la mia dedizione nei confronti della Dea sia profonda e incrollabile. Quanto le chiedo è che dimostri la stessa cortesia che ho verso di lei: quando è ‘a casa’ mia, rispetti la mia fede.”
Il dialogo però prosegue in modo francamente irrealistico: le risposte di John sono prive di senso, di verve, di passione… come per sottolineare che non ci sono motivazioni valide per replicare quanto detto da Neferet, la quale rincara la dose con quella che sembra una critica diretta alla religione cattolica.
Gli occhi di John diventarono delle piccolissime fessure e vidi che stringeva e rilasciava le mascelle. “Lei vive nel peccato e nell’errore”, replicò furibondo.
Da una persona esperta di religione mi aspetto un po’ di argomentazioni in più, non credete? Poi possono anche essere deliranti e senza senso, ma quantomeno devono esserci.
“Questo lo dice un uomo che ammette di adorare un Dio che svilisce i piaceri, che relega le donne a essere poco più che serve sforna-marmocchi, anche se sono la spina dorsale della vostra Chiesa, e che cerca di controllare i suoi fedeli col senso di colpa e con la paura. Stia attento a come giudica gli altri; forse farebbe meglio a mettere ordine in casa sua prima di criticare quella altrui. […] Le restano due scelte. Può visitare la Casa della Notte come un ospite, il che significa che rispetterà le nostre usanze e terrà per sé la sua disapprovazione e il suo giudizio. Oppure se ne può andare senza tornare. Mai più. Decida adesso.
Ovviamente se ne vanno. Ora, non dico che Neferet dica cose inesatte, ma cosa c’entrano col discorso? Cosa c’entra questa tirata contro il rapporto Chiesa/donna? Sembra che le autrici avessero un sassolino nella scarpa e volessero lanciarlo così, random.
È la solita Zoey. Come sempre viene bombardata di complimenti:
Da Erin:
“Sei speciale”
Da Neferet:
“Zoey è speciale”
E così via. Inoltre ha fracassato i maroni facendo la moralista nei confronti di Afrodite, che è puttana e zoccola e chi più ne ha più ne metta… e poi lei si comporta pure peggio. Infatti, pur essendo legata ad Eric, ne approfitta della sua assenza per godere come un riccio succhiando il sangue da Heat e flirtando con quel bonazzo del Poeta Laureato Vampiro. Stevie Rae commenta…
Zoey, hai una milionata di ragazzi!
Afrodite rimane la mia preferita. Non poteva mancare il Passato Tragicoh™ e i Genitori Crudeli™ che la trattano male. A inizio libro Zoey spia (e te pareva…) una conversazione tra Afrodite e i genitori: la madre prima la schiaffeggia, poi le dice che merita il meglio, poi le dice che è una ragazzina stupida e ridicola (!). No, non sto scherzando. Non riporto la discussione perché è lunga parecchie pagine… ma è molto divertente.
In questo libro lei e Zoey si avvicinano… e la cosa mi piace un sacco. Afrodite è addirittura gentile nei confronti di Zoey (anche se i suoi tentativi sono criticati dalle gemelle). Non vedo l’ora diventino besty.
Sin dall’inizio Zoey si spreca nella sua sviolinata sulla sua mentore:
Neferet era ciò che è la maggior parte dei vampiri adulti: straordinariamente perfetta. Era alta, con lunghi e lucenti capelli ondulati rosso scuro e occhi allungati di un’inconsueta sfumatura verde muschio. Si muoveva con grazie e una sicurezza che erano evidentemente non umane, e la sua pelle era così splendida che sembrava che qualcuno dentro di lei avesse acceso la luce. Quel giorno indossava un vestito di seta lucida blu elettrico con orecchini d’argento a spirale (che rappresentava il sentiero della Dea con le mani alzate, anche se nessuno dei genitori lo sapeva). All’altezza del seno sinistro era ricamata un’immagine della Dea con le mani alzate, come sul petto di tutti gli altri professori. Aveva un sorriso radioso.
Nemmeno al secondo libro le autrici ci risparmiano la classica descrizione statica, presentata come un mero elenco di caratteristiche. Ma la sorpresa è che… forse Neferet non è così buonah come sembra!!!!! Infatti, grazie anche ad Afrodite, Zoey comincia a sospettare della preside della Casa della Notte. Non vi dico il perché (anche poco viene accennato), ma questo è uno dei pochi elementi interessanti in un libro decisamente piatto e privo di eventi.
Non pervenuto.
Nonostante qualche miglioramento, Betrayed fa comunque schifo. Buono solo per chi ama il trash. Sono così masochista che non vedo l’ora di leggere il seguito.
Voto: 3/10.
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