La Banshee è una creatura leggendaria presente nella tradizione celtica e nel mito irlandese e scozzese. È uno spirito femminile, descritto generalmente nelle sembianze di una donna con i capelli lunghi, con indosso un vestito verde con una mantella grigia (o in alternativa, di rosso e bianco). La caratteristica peculiare della Banshee e la malinconia che pervade la sua figura. Infatti può apparire sia come una donna che canta, prevalentemente lamenti e nenie, sia piangente avvolta da un velo e con gli occhi perennemente arrossati dal pianto.
Solitamente la si vedeva accompagnare i cortei funebri e la sua presenza preannunciava la morte di uno dei partecipanti al corteo. Secondo questa tradizione più Banshee partecipavano al corteo funebre, più il defunto era importante fino ad essere considerato un “santo”, pareva inoltre, che queste creature a volte fossero scortate da una carrozza nera, trainata da cavalli anch’essi neri, ma senza la testa. (Ci ricorda qualcosa? Si! La Leggenda del Cavaliere senza Testa)
La Banshee aveva il ruolo della protettrice della comunità della zona in cui era insidiata: pare si aggirasse nei pressi delle case dove giaceva un moribondo e che strizzassero i sudari di coloro destinati a morire. La si poteva sentir piangere nei pressi della casa del defunto “per tutta la notte e per le tre notti successive“.
Il termine Banshee deriva dalla fusione di due parole gaeliche: bean “donna” e side, riconducibile a sith “fata” o a sid “collina delle fate”, l’intero nome significa quindi “donna del colle delle fate” Sebbene le Banshee non abbiano una descrizione fisica precisa, da alcune leggende vengono descritte come donne bellissime da altre come creature femminee orribili, tutte le storie e i resoconti che le riguardano convergono su un punto: c’è sempre qualcosa di terribile nel guardarle. Possono mostrarsi con tre volti: quello di una giovane donna, quello di una donna matura, quello di una vecchina minuta, questi infatti sono i tre volti delle Dea. La tradizione vuole che la Banshee abbia capelli lunghissimi (bianchi, castani, rossi o dorati) e che usi un pettine d’oro o d’argento per pettinarli.
In Irlanda è conosciuta anche come ban caointe, la “piangente”, mentre nelle highlands scozzesi la banshee è chiamata anche bean nighe che vuol dire “la piccola lavandaia del guado”. Esiste anche un equivalente maschile di questa creatura, il far shee o, in lingua irlandese, fear sidhe. La figura della Banshee fa parte del Piccolo Popolo ed è classificata spesso tra gli spiriti maligni, sebbene nelle leggende viene descritta spesso come uno spirito femminile che si aggira nei pressi di paludi, fiumi, nelle sorgenti e colline d’Irlanda.
Il compito della banshee era quello di proteggere il clan e la famiglia a cui era associata. Secondo l’antico folklore irlandese, la banshee piangeva solo per le principali, cinque, famiglie nobili: gli O’Neill, gli O’Brien, gli O’Connor, gli O’Grady e i Kavanagh. Tuttavia, in seguito a matrimoni con altre famiglie, la lista di chi poteva sentire i lamenti della banshee si allungò notevolmente. Addirittura la banshee riusciva a controllare i componenti della famiglia che proteggeva anche quando questi emigravano in altri Paesi, come l’America. Infatti l’emigrazione di irlandesi in America ha portato anche là alcune leggende sulle banshee, ma sono poche e perlopiù ambientate nel sud durante la Guerra d’Indipendenza Americana.La Banshee controlla i componenti della famiglia a cui è associata anche quando essi emigrano: alcune famiglie dicono di averla sentita urlare di notte, annunciando la morte di un parente emigrato in America o in Australia. Spesso, infatti, tra le famiglie irlandesi la morte è annunciata dal grido disumano della Banshee. Persino i più scettici tra gli Irlandesi sono inclini a credere all’esistenza delle Banshee, piuttosto che a quella di altri esseri soprannaturali. Sentire l’urlo della Banshee è segno di alto lignaggio, viene chiamato “keening” derivante dall’antico gaelico caoineadh, “lamento”, chi lo sente può vantare origini celtiche. Non sempre però l’urlo della Banshee e un lugubre lamento dedicato al decesso delle persone che protegge, ma può essere anche di vittoria quando un componente di una famiglia nemica muore.
Le Banshee si mostrano agli esseri umani solo quando sono prossimi alla morte, è probabilmente questa la ragione per cui dopo l’VIII secolo vengono classificate tra gli esseri malvagi.
La Banshee più famosa si chiamava Aibhill ed era legata agli O’Brien. Stando alla leggenda, nel 1014 il re Brian Boru si gettò nella battaglia di Clontarf pur sapendo di andare incontro a morte certa, dal momento che la notte precedente Aibhill gli era apparsa mentre lavava i panni dei soldati finché l’acqua non si tingeva completamente del colore vermiglio del sangue.
Nella tradizione fantasy moderna, la figura della Banshee viene contaminata; gli elementi caratteristici delle mitologie antiche e delle tradizioni folcloristiche a volte subiscono delle mutazioni ad opera del passaggio del tempo e delle contaminazioni fra opere letterarie, o cinematografiche diverse, la Banshee viene spesso rappresentata come uno spirito urlante, non necessariamente malvagio, il cui grido ha la capacità di uccidere all’istante, o altri effetti simili. Talvolta è associata alla razza degli elfi o creature similari.
Visto che si parla di contaminazione:
Nella serie televisiva “Charmed” (Streghe in Italia) nell’episodio 3×21 “Look Who’s Barking” (“Ascolta il tuo cuore” nella versione italiana), Phoebe (Alyssa Milano) si trasforma in una Banshee dopo essere stata aggredita dalla creatura.
La Banshee rimane una delle figure più affascinanti e misteriose delle leggende nordiche.
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