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Recensione – L’Atlante di Smeraldo di Jhon Stephens

Recensione del romanzo “Atlante di Smeraldo” – di Jhon Stephens. Si tratta del primo libro della trilogia dei Libri dell’Inizio, edito in Italia dalla casa editrice Longanesi.

L'Atlante di Smeraldo

La notte di Natale la mamma sveglia all’improvviso Kate, la abbraccia e le chiede di prendersi cura dei suoi fratelli più piccoli, Michael ed Emma. Un uomo alto e magro, fermo sulla porta, assiste alla scena e in seguito le cancellerà quasi tutti i ricordi, tranne questo.

Dieci anni e moltissimi orfanotrofi dopo, i tre fratelli si imbarcano per quello che pare sia l’ultimo istituto disposto ad accoglierli: Cambridge Falls. Kate, Michael ed Emma si accorgono fin da subito che c’è qualcosa che non va. Prima di tutto nessuno ha mai sentito parlare di Cambridge Falls, poi all’improvviso, durate il viaggio compaiono delle montagne che prima non c’erano, ma soprattutto, non si vedono in giro ne ragazzi ne bambini, loro tre sono gli unici ragazzi di tutta la cittadina.

Ben presto i tre fratelli scopriranno una stanza in cui si cela un libro magico e inizieranno un’avventura che li porterà avanti e indietro nel tempo, in compagnia di maghi, nani e streghe malvage.

Personaggi:

Kate: è la più grande dei tre fratelli, si è sempre presa cura di Michael ed Emma orfanotrofio dopo orfanotrofio, proprio come aveva promesso a sua madre. È una ragazza seria e matura per la sua età, proprio perché si sente responsabile per suoi fratelli è abituata a prendere da sola le decisioni per se e la sua famiglia, è decisa ad affrontare i problemi e a tenere tutti uniti.

Michael: il fratello di mezzo, è un ragazzino magro e timido, che adora le storie sui nani. Da un po’ l’impressione del topo di biblioteca, ma è capace anche di atti eroici e impulsivi.

Emma: la più piccolina, ma anche la più attaccabrighe, ha un bel caratterino e si fa valere a suon di pugni, ma è anche molto dolce ed estremamente attaccata alla sorella maggiore.

Stile:

il libro è narrato in terza persona, lo stile di scrittura è semplice ma curato e l’autore evita le descrizioni troppo lunghe, ne risulta un libro che scorre bene e si fa leggere piacevolmente. La descrizione psicologica dei tre fratelli è abbastanza convincente, soprattutto quella di Kate, la protagonista, che è la più approfondita, mentre gli altri personaggi restano un po’ nel mistero come per esempio il dottor Pym.

Conclusioni:

Il libro è carino e di facile lettura, ha tutti gli elementi necessari di un fantasy ben riuscito e non mancano di certo storie commoventi, città naniche, mostri orrendi e guerrieri fortissimi. Non si può dire che il soggetto sia originale, mi vengono in mente almeno un centinaio di altri libri da cui l’autore potrebbe aver tratto spunto. Inoltre sono rimasta un po’ perplessa dal fatto che il dottor Pym, che dovrebbe essere uno straordinario e temibile stregone, in realtà  nel libro fa ben poco, anzi, sviene nel momento meno opportuno lasciando tutti in mezzo ai guai! Comunque il libro mi è piaciuto e non vedo l’ora di leggere il seguito!

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