Ho da poco passato i trent’anni e conduco un’esistenza molto intensa, non nascondo che a volte mi stresso, impegni, lavoro, frenesia. È normale, la società è cambiata, adesso siamo in tanti, in alcuni posti in troppi, ma non importa, mi adatto. Ho parecchie responsabilità e se vuoi mantenere un certo tenore di vita, devi dare il doppio in tutto, altrimenti c’è la possibilità di essere scavalcati, sorpassati, sostituti. A volte mi piacerebbe essere clonato, magari un paio di unità, giusto da essere in tre, io e altri due. Potremmo dividerci i lavori e sarei senz’altro più sereno. Pare che tra qualche anno, ci cloneremo tranquillamente in casa grazie a una super capsula rigeneratrice in fase di studio, ci saranno sempre delle differenze tra l’originale e il clonato, insomma, è meglio non rischiare di avere un altro uguale a te che possa decidere più del dovuto, non vi pare? Si dice che avrà un’autonomia di vita prestabilita per questioni di sicurezza e per limiti genetici al momento imposti dalle multinazionali che portano avanti il progetto. Poi arriva l’etica, l’immacolata madre di tutti i pensieri e i comportamenti, sociali e morali. Altre diavolerie simili stabiliranno diverse regole su questi nuovi “gemelli”.
Mah, la cosa mi fa ridere e anche un po’ paura. Leggevo pochi giorni fa di un tizio in uno stato non lontano dal nostro che per motivi personali si è dovuto “duplicare”. Ha avuto parecchi problemi in seguito, il suo datore di lavoro ha verificato che il nuovo clone è più veloce, intelligente e professionale. Ora, visto che il soggetto in questione ha spesso e volentieri manifestato comportamenti poco in linea con la filosofia dell’azienda, l’imprenditore ha assunto a pieno titolo il suo clone e licenziato l’originale, scusate l’umano, cioè quello vero per intenderci… anche l’altro è vero, ma il primo è più vero. L’uomo sta ora combattendo con tutte le forze per riprendere la sua vita lavorativa, di questi tempi sei spacciato se non hai un’occupazione fissa, anche la moglie l’ha sbattuto fuori di casa e senza esitare. Adesso è il suo clone che porta a casa da mangiare. I figli trovano il nuovo papà più simpatico e affabile. I vicini invece giurano di sentire tutte le notti la signora urlare di piacere, cosa mai successa prima dell’arrivo di questo nuovo padrone di casa. L’uomo è disperato, ha perso tutto, al momento c’è una troupe televisiva che lo segue giornalmente per vedere che cosa ne sarà del suo futuro, begli stronzi, pur di girare uno stupido reality. L’azienda costruttrice o creatrice se vi piace di più, non si assume nessuna responsabilità sull’accaduto. Sul contratto c’è la firma e quindi il volere dell’uomo, ha respinto la causa messa in atto e comunque già smontata in quanto il poveraccio, ha i soldi in banca ormai contati.
Non lo so, si legge tutto senza sapere nulla sull’identità dei protagonisti di questa folle storia per una tassativa questione di privacy. Forse è una leggenda metropolitana e la gente si è appassionata a questa bufala perché nel suo freddo cinismo la vicenda la fa ridere, la intriga, la tiene incollata allo spettro dell’intrattenimento. A me non fa né caldo né freddo invece, sono contro la clonazione, ho già troppi intoppi così nei rapporti giornalieri con gli umani, figurati se devo affrontare anche le loro copie. Tutto questo progresso e questa soffocante tecnologia che galoppa ci sta solo rincoglionendo, quindi, se devo dirvi la mia, preferisco il controllo totale e scelgo di conseguenza la piena fedeltà dei miei compagni d’avventura. Siamo nel 2043, l’era dei ROBOT!
Come vi dicevo ho una vita particolarmente piena e frenetica, ho poco più di trent’anni e in questa società o vivi o sopravvivi. Io ho bisogno di vivere e visto che la sopravvivenza è dura, delimito i rapporti umani fin dove penso mi possano servire e prendo tutti gli spazzi personali per il massimo del divertimento. Alla fine se l’uomo è nato libero… perché non può scegliere?
Oggi, Lunedì 07/09/2043 arriverà un regalo speciale. Lei si chiama JENNIFER ZHX 901, il robot top di gamma per scopar… (scusate) fare sesso e intrattenere relazioni intime. Questo sì che significa voler bene alla società, addio tradimenti coniugali, addio malattie veneree e relative spese sanitarie. Crimini a sfondo carnale quasi non esistono più e il turismo sessuale? Una favola antica. Le perversioni, se così si possono ancora definire, vengono ormai citate solo nei manuali di storia. I robot hanno completamente sdoganato tutto quello che per decenni non si osava chiedere a una persona vera e per i più romantici ci si può anche innamorare. Addio a noiosi e lunghi corteggiamenti, incompatibilità di fantasie sotto le lenzuola, addio alle differenze di costumi, all’ipocrisia, alla castità! Sono fiero del mio acquisto, non mi vergogno anche perché tutti hanno ormai robot in casa di ogni tipo, maggiordomi, massaggiatori, fantoccioni che ti fanno la spesa, che portano i bambini a scuola, che guidano macchine volanti e infine loro, santi robot sessuali, estremamente realistici, per uomini e per donne. Ovviamente poi eh eh eh, guai a dire in giro che ne hai uno, però credetemi, non c’è persona che non ne desidera più di uno. Perché lunedì? Perché siamo nel futuro, sabato si lavora e il weekend si è spostato domenica e lunedì, ma non ci penso minimamente adesso ad annoiarvi raccontandovi della mia cervellotica professione, voglio solo parlarvi di me e Jennifer perché al nostro incontro, manca davvero poco.
Sto aspettando impaziente seduto sul divano, intanto guardo il frigo con un vago interesse, chissà Jennifer cosa beve? Mi alzo, accendo con un piccolo pulsante a destra il sistema a raggi x che mi permette di vedere cosa c’è in frigo senza doverlo aprire e rovinar i gradi interni, passo esaltato con lo sguardo tutti i ripiani. È un giochino che mi diverte, anche perché so già come andrà a finire, poi mi giro verso il salotto, (evviva l’open space!) a piccoli passi felpati come dovessi nascondermi dal mondo intero, mi dirigo verso il centro immaginando ci sia della musica e tra poco ci sarà! Accendo il mio televisore di 50 pollici schioccando appunto il dito medio con il pollice. “Musica!” esclamo con determinazione ed ecco che sulla piccola tv con risoluzione a 10k compare una fitta rete di caselle, saranno un migliaio o un milione credo, ogni casella è un album, non so, che me ne importa, mi basta indicarne una a distanza ed ecco che come per magia partirà una bellissima canzone e visto che siamo al nostro primo appuntamento, direi di scegliere un classico. Improvvisamente si accende il tablet a parete dedicato agli avvisi, una voce robotizzata e gentile mi avvisa che Jennifer è qui. Ma qui dove? Un mega raggio di luce passa dalla finestra talmente forte e accecante che a momenti mi scioglie le tende, va bene che sono ologrammi e che ogni due ore cambiano colore, ma perché mi deve fondere i proiettori? Comunque, mi affaccio dopo che l’intelligentissimo fenomeno fuori dalla finestra si è degnato di abbassare la luce. Una Rolls-Royce volante fluttua perfettamente in piano con il mio balcone, sulle portiere e sul cofano c’è stampato in grande il volto di Jennifer e la targa riporta appunto “Jennifer ZHX 901”. “Congratulazioni signore per aver scelto la nostra supersonica Jennifer, la SexBlade la ringrazia per l’acquisto e a breve la introdurremo nel magico mondo dell’unica donna che non sa mai dire di no!” con questa bellissima vocetta preregistrata l’imbecille ha fatto sapere al mondo intero che al trentasettesimo c’è un tizio che si è comprato un sex robot. Non riesco a chiedere informazioni in tempo, che il tablet avverte la presenza di qualcuno alla porta. Faccio rilevare ancora dal sistema a raggi x chi è l’ospite e vedo un fattorino vestito da marinaio, accanto ha uno scatolone rettangolare alto almeno un metro e settanta. La sigla della SexBlade è ovunque sull’involucro, ok sono loro. Apro e lo faccio entrare. Il marinaio entra a passo svelto e appoggia lo scatolone al centro della sala. Butto fuori la testa furtivamente nel corridoio, sperando che nessuno abbia visto, non voglio far sapere nulla agli altri, ma una porta si chiude di scatto, ecco il primo spione maledetto. È la porta del 202. Bene lo terrò d’occhio anch’io da adesso. Lasciando accesso lo scanner a raggi x, ho la possibilità di vedere chi sta arrivando davanti al mio ingresso e quindi per tutta la parete che lo precede. Facendo contro che io sono il 2028 e che sono l’ultimo appartamento del piano direi che tutto il trentasettesimo sa già di Jennifer… andiamo bene che cazzo! Chiudo immediatamente la porta e mi volto abbastanza innervosito per la poca indiscrezione del corriere marinaio. Mi accorgo con un po’ di timore però che è anche lui un robot.
“Buona sera signore il mio nome è Kenny, ecco la sua bellissima ragazza. È Jennifer ZHX 901 e…” lo interrompo subito chiedendo con tono ben poco tranquillo il perché di quella pagliacciata con la Rolls-Royce fuori dalla finestra. Il robot, anzi, Kenny, mi spiega che quando si ordina un sex robot Fascia Gold la consegna deve essere spettacolarizzata, enfatizzata, pubblicizzata. La cosa non mi piace, e vorrei che Kenny “bel sorriso” qui di fronte, riportasse le mie lamentele, per il resto cerco di stare calmo e non rovinare un momento importante. Kenny apre lo scatolone automatico che si piega da solo fino al pavimento, ed ecco in tutta la sua bellezza mozzafiato Jennifer. Corpo stupendo, curve perfette realismo anatomico da capogiro e un viso fantastico. L’ho studiata proprio bene, anche se solo in piccola parte, la SexBlade lascia la possibilità ai clienti in fascia A di modificare i lineamenti del volto, colore degli occhi e capelli a proprio piacimento. Al momento la mia Dea è bruna, gli occhi sono verdi, con un taglio leggermente asiatico, la carnagione è un po’ scura e altri piccoli dettagli che vi spiegherò in seguito. La classica brava ragazza della porta accanto che si trasforma in una pornostar al momento propizio, per la mia Jenny non mi sono risparmiato alcuna fantasia. Ci sarebbero le ragazze della porta accanto, quelle vere, sono proprio qui sul mio piano. Proprio accanto non direi, saranno alcuni appartamento prima del mio, sono molto carine e anche single ma chissenefrega! Tre tentativi d’invito andati a vuoto e al quarto mi sembrava di giocare a battaglia navale, tanto belle quanto stronze, difficili e menose! Da adesso non è più un mio problema, torniamo a noi semmai e scopriamo che… mancano i vestiti ma più di ogni altra cosa, non è completamente depilata sotto!
“Senti un po’ Kenny, cosa non hanno capito alla base del mio ordine?” chiedo sorpreso. Al vestiario si può rimediare ma sotto, direi proprio di no, o meglio non credo che il robot sia in grado di depilarsi da solo. Il bamboccione palestrato proietta dagli occhi sulla parete della sala, la mia fattura. Mantenendo sempre il sorriso, (non chiedetemi come faccia), comincia a parlare mentre dai bulbi oculari continua senza problemi a tenere le luci puntate. Un po’ lo devo dire, m’inquieta, quasi mi dispiace che Jennifer sia un robot guardando da vicino Kenny in quell’azione tanto semplice per lui quanto brutta da vedere per me. In ogni caso il documento parla chiaro, i vestiti verranno recapitati in un secondo momento da un’altra azienda perché la cara SexBlade non vuole intaccare la sua arte costruttiva con il campo vestiario. Tutto sommato, pensando a gente che adora fare sesso con i robot travestiti da clown o che indossano tute subacquee, capisco perché la SexBlade consegna i suoi pezzi d’arte nudi. Tornando invece all’aiuola, Kenny mi fa gentilmente notare come quel dettaglio non sia stato da me spuntato nella scheda riguardante le preferenze fisiche del prodotto in questione, va bene una dimenticanza ma, il cliente non ha sempre ragione? La risposta è sì, Kenny infatti, mi chiede cortesemente che se voglio aggiungere tale modifica posso tranquillamente pagare un surplus e avere il mio robot depilato. Mi sono sempre definito un nostalgico e questo nel 2043 fa solo che dei danni. Chiedere un sex robot femminile di Fascia Gold completamente rasata costa molto di più e a questo punto, non è un più una questione di sano feticismo ma una faccenda puramente economica! Nonostante l’errore arrivi da parte mia nel non aver osservato questa piccola ed essenziale regola, non posso far altro che piegarmi ai miei desideri e con una tranquillità pesantemente falsa chiedere “E quanto verrebbe in più caro Kenny?”. Smette finalmente di proiettare sul muro, si volta verso di me e spara una cifra non esorbitante ma comunque micidiale. Due o tre zeri non importa, tanto non ve la dico, qualcuno potrebbe pensare “Idiota depilatela da solo, sarà più eccitante!” oppure “Che combini scemo, se la rasi del tutto non sembrerà mai vera!” oppure ancora “Coglionazzo c’è chi pagherebbe oro per cambiarle colore tutti i giorni la sotto!>> in ogni caso è una questione di principio, vada per la modifica. Kenny afferma che può provvedere a tale azione, lì direttamente sul posto cioè nel mio salotto?! E mentre me lo spiega il suo sorrisetto è vagamente più malizioso e meno ebete rispetto a pochi secondi prima, anche lo sguardo sembra quello di un maledetto volpino. Dannato figlio di… proprio non mi va che sfiori minimamente la mia Jennifer ma ormai siamo in ballo, balliamo. Appena confermo l’operazione Kenny comincia a sbottonarsi la camicia azzurra a quadri, un imminente attacco di panico sta per avere la meglio, che diavolo si è messo in testa questo? In mezzo ai pettorali ha un piccolo foro. Oddio ora capisco, ci mancava solo questo, pagamento anticipato. Oggi le carte di credito si possono utilizzare soltanto se impiantate come chip sotto il polpastrello dell’indice destro, così infilo il dito in mezzo al petto di Kenny che dopo pochi secondi ringrazia e si riabbottona la camicia. Va vicino a Jennifer e le appoggia una mano in mezzo alle gambe, in un istante le sue dita diventano incandescenti, una leggera fumata e la mia dolce principessa è finalmente tosata. Bene, risolto questo intoppo direi di potermi congedare con l’amico Kenny e passare ai fatti, anche perché sono ormai parecchio eccitato, per i vestiti provvederemo in un secondo momento. Ma sul più bello… arrivano i guai.
Kenny tutto contento prosegue con il suo lavoro e tira fuori uno stronzissimo “Codice d’onore dei Clienti”. Ogni singolo utente che ha acquistato un sex robot Fascia Gold, deve essere iscritto nell’albo speciale della SexBlade per parecchi motivi. L’azienda al fine di capire a quale clientela deve riservare i suoi prodotti top di gamma, deve compiere un meticoloso controllo su chi ha già acquistato ad esempio Jennifer ZHX 901, almeno una volta l’anno è prevista una revisione del robot, dove vengono raccolti i dati, effettuate delle modifiche fisiche richieste dall’utente, ovviamente a pagamento, migliorie comportamentali e ricerche di mercato varie. Il timore che la multinazionale spii i propri clienti è altissimo, significa che Jennifer potrebbe avere dei registratori all’interno degli occhi e in fase di revisione rilasciare interi tarabite di prestazioni sessuali archiviati nei laboratori della SexBlade. Il battito cardiaco è accelerato e il mio respiro è più affannoso. Quel bastardello di Kenny mi chiede di rilassarmi, i suoi maledetti sensori e ultrasuoni hanno già individuato la mia paura. Mi rassicura che è una questione di sicurezza anche per il cliente, insomma del resto se pur raro che sia, anche un sex robot Fascia Gold potrebbe essere sfortunatamente difettato oppure non eseguire certe azioni o comandi. Qualora dovesse verificarsi un caso del genere la SexBlade deve tassativamente sapere che cosa stava facendo il suo robot, in quali azioni era impegnato nel momento del mal funzionamento o i motivi per i quali si è danneggiato. Tradotto l’azienda deve sapere quante volte ci scopi, in che posizione, se lo fai classico o lo fai strano! Tutto questo mi sta angosciando, anche perché ormai Jennifer è stata acquistata senza l’opzione di poterla cambiare o ridare indietro. Ok cerco di riflettere e di capire più a fondo il perché delle mie paure. Il fatto è che se già sono infastidito per una consegna quasi pubblica perché voglio stare solo e in ombra da tutto, con questo metodo finisco su una specie di social network degli scopatori di robot e qui, colpisco al centro del discorso. Kenny mi invita a iscrivermi al canale ufficiale riservato ai clienti speciali. Ma dico siamo impazziti? Prima trombo la mia robot ragazza e poi corro sul web a confrontare le mie azioni sessuali con un branco di cyber pazzoidi? La risposta è no, voglio solo sapere quanto la mia privacy sarà danneggiata con la registrazione del prodotto. Kenny sorvola col suo solito e odioso sorriso dicendo che quasi tutto quello che mi ha appena spiegato è opzionale e che gli acquirenti di Jennifer ZHX 901 sono esenti da quasi tutti i punti della registrazione in quanto possessori di un prodotto superiore. Unico vincolo, il robot è personale, non può essere utilizzato da nessun altro a parte l’acquirente né può essere mai prestato a minorenni. Cosa aspettava a dirmelo? Comincio a pensare che Kenny mi stia prendendo per il culo. Mentre mi rilasso, prendo atto che non tutta la mia intimità con Jennifer resterà comunque intatta. Poi penso però che il sesso con i robot è ormai più che diffuso, a chi importa di me? Non lo so, l’unica cosa che m’interessa adesso è andare al sodo se questo pinguino per favore ha finito… e invece aimè continua. I sex robot sono creati e concepiti per il piacere sessuale delle persone quindi, il sesso deve essere una pratica bella e soddisfacente, atti di violenza di qualsiasi tipo nei confronti del robot vengono bloccati dal sofisticato programma di autodifesa. Kenny si volta di scatto verso il muro e proietta uno spot in cui Jennifer dopo essere stata schiaffeggiata da un tizio in cucina, reagisce con un set di calci e pugni da vera karateca, lo ribalta, gli fa sfondare i tavoli, gli immerge la testa nell’acquario, lo colpisce con un calcio dritto nei testicoli, gli spezza un braccio, gli fracassa il naso, gli immerge nuovamente la testa nel cesso, esegue un perfetto supplex di wrestling nel salotto open space e infine dopo averlo messo alle strette, parte con il lancio dei coltelli che inchiodano il partner manesco alla parete centrale come un quadro. Jennifer vanta l’utilizzo di ben 7 tipi di arti marziali diverse, è per non incitare nessun uomo alla violenza specie sulle donne e quindi il buon esempio deve arrivare anche dai robot. Per quanto io sia fermamente contro la violenza sulle donne, non posso però che guardare Jennifer titubante. Chi mi garantisce che non s’incazza da sola? Kenny dice di non preoccuparsi, un po’ di maniere forti a letto sono più che tollerate, entra nel programma di combattimento solo nei casi in cui percepisce violenza ingiustificata poi, si tratta di Jennifer, rischi di essere pestato gratis non ce ne sono, anzi, arriva la ciliegia sulla torta.
La prima scopata ha un prezzo speciale di attivazione, se la mia carta di credito è sotto il polpastrello dell’indice destro, indovinate un po’ dove si trova sul corpo di Jennifer la “fessura” per effettuare il pagamento. Pensano di avermi fatto una sorpresa e invece garantisco mi sono appena incazzato a questa notizia. Come sarebbe a dire devo pagare per cominciare a usarla? Il buon Kenny rammenta che tutti i prototipi ZHX serie 900 hanno prestazioni garantite a letto pari al 600% in più rispetto alla concorrenza e che svariati clienti in giro per il mondo sono stati ben contenti di aver pagato una cifra di partenza soprattutto per Jennifer. Ecco la conferma che non esiste l’esclusiva sul mio robot… ma perché non mi sono informato prima su tutto quest’oceano di stronzate? Per il semplice motivo che nessuno confesserebbe mai di aver preso un sex robot, quindi, non ti confronti con gli altri né provi a parlarne per non destare sospetti. Il sistema operativo di Jennifer è talmente evoluto che in base a come ti muovi, è in grado di analizzare e interpretare accuratamente la tua libido per venire incontro alle tue fantasie o diciamolo perversioni. Kenny parte alla volta di un nuovo video sulla parete in cui Jennifer dopo aver calcolato le intenzioni del suo uomo, comincia con delle cavalcate selvagge, il partner è riconoscibilissimo, è SAM RTX 702, il suo equivalente per le donne. Sesso tra automi, non male, so di un genere di film a luci rosse solo con robot, però non sottoforma umana ma in versione manga, tipo robottoni del secolo scorso che scopano. Spopola su parecchi canali per adulti, a me non piacciono però. Per fortuna nella dimostrazione proiettata invece, c’è Sam, se me l’avessero fatta vedere con Sbrocco Tiffredi (noto pornoattore Umano) non avrei retto il confronto.
Che dire paghiamo ancora anche perché se così non fosse la mia Jennifer, rimarrebbe come un manichino in standby. Accetto la trappola della SexBlade e rassicuro quell’opportunista di Kenny che così sarà, quel folle si era messo a commentare con tanto di nomi tecnici tutte le posizioni di Jennifer nel filmato, se la cosa è stata eccitante in un primo tempo, mi ha innervosito in un secondo. Lo ripeto per l’ultima volta… non roviniamo un momento speciale! Detto questo, ci congediamo finalmente, al pagamento del primo rapporto sessuale ci sarà tutta la registrazione e bla, bla e bla… al diavolo, basta che cominciamo. Kenny recupera lo scatolone automatico ed esce dalla porta, dalla sua espressione sembra un po’ triste, era contento di stare lì a spiegare e raccontare e ora il suo sorriso si è dissolto. Per lui la consegna è un gran momento, sarà programmato solo per questo penso, prima di andarsene mi ricorda che dopo il primo rapporto riceverò per via telematica un codice personale. Se dovessero subentrare dei sentimenti, Jennifer è in grado di assumere i comportamenti di una fidanzata dolce e fedele. “Grandioso mio caro, immagino ci sarà un numero di conto sul quale versare una bella cifra per sbloccare la Jennifer Fidanzata giusto?” a questa domanda senza dubbio ironica Kenny risponde in maniera affermativa ed è molto serio. Che tipo strano Kenny. Esce, saluta e cammina lungo il corridoio. Attivo i raggi x della parete e vedo che sempre con passo svelto arriva fino in fondo, per curiosità mi affaccio fuori dalla porta e lo vedo fermo davanti all’appartamento 202. La porta automatica scorrevole si apre e lui entra subito. Hai capito? Al 202 si nasconde qualcuno che ha un sex robot. Meglio, si sa mai che senza false ipocrisie posso chiedere a lui qualche suggerimento se sarà necessario. Mi volto e mi dirigo verso la mia splendida Jennifer. Finalmente soli. Ok quei mattacchioni hanno inventato un bel metodo per metterla in funzione, visto che dovrò pagare e non poco allora, divertiamoci. La sollevo e la sdraio sul divano che a contatto con i nostri corpi si distende come fosse un piccolo letto matrimoniale. Al momento è rigida come uno stoccafisso, la cosa credetemi non è per niente simpatica. Comunque mi preparo, mi spoglio, mi avvicino e lentamente mi sdraio accanto a lei, l’accarezzo dappertutto, materiali di ottima finitura, poi realizzo che effettivamente accarezzare una donna imbalsamata non è il massimo, direi di partire all’azione. Scendo verso la vagina molto delicatamente per un po’ di atmosfera?!? Finalmente arrivo a meta e poco sotto il, anzi, la clitoride appoggio il mio indice destro e comincio a stimolare, dapprima in maniera costante e circolare, poi affondo leggermente e continuo con un ritmo più marcato. Nulla, non succede nulla, allora aumento la velocità e la pressione, vado anche sotto, un po’ più sopra, leggermente a destra e proseguo a sinistra. Nella zona centrale non vado più per il sottile e affondo, poi esco ancora, rientro, esco, rientro un pelo più deciso, aspetto qualche secondo, esco di nuovo e ripeto la procedura al contrario invertendo però il passaggio tre col quattro, esco solo a metà, rientro tutto, poi esco completamente per rientrare solo con i tre quarti del dito e una leggera inclinazione del 25%, roteo ad uncinetto ed ecco che parte la prima bestemmia! Ma come diavolo si fa dannazione. Mi alzo nervoso, tremante e con un velo di sudore sulla fronte, tipico dell’affanno più che dell’eccitazione. Jenny non è neanche un pochino bagnata e ci credo, non è ancora accesa cazzo! Possibile che la mia carta sottocutanea si è smagnetizzata proprio adesso, nella vagina di una robot! Ma no cosa vado a pensare, è garantita ventitre anni sicuri e l’ho innestata da soli nove… provo un po’ intimorito con tutta la mano, tenendo l’indice puntato a pistola. Mi sento un vero scemo e se la rovino? Poi penso ai super dotati e tenendo presente che le mie mani sono molto sottili, non dovrebbero esserci problemi. Affondo in un colpo solo e ancora niente di niente… dio santo mi sta passando l’eccitazione. Mi alzo dal divano in panico e urlo “Internet!”, il mega schermo piazza la pagina di Google, “SexBlade” è la seconda frase che urlo, in un solo secondo compare l’Home Page del sito e vedo a caratteri cubitali un avviso importantissimo che reclamizza EVA XZY 3000. La guardo attentamente e oltre ad essere più bella e formosa di Jennifer, le assomiglia parecchio. Che figli di puttana, ho impiegato mesi interi a pensare al volto da dare alla musa delle mie passioni e questi stronzi oltre a buttare fuori un modello migliore, mi hanno anche copiato il viso! Dir che sto per avere un attacco di follia omicida è dire poco, tante belle posizioni e super schede tecniche di Eva senza riuscire a trovare uno sputo di informazione su come accendere il proprio robot. Alle mie spalle come per miracolo sento un segnale sonoro. In mezzo alle tette di Jennifer si accende e spegne ad intermittenza una luce rossa a forma di cerchio. È grosso poco più di un polpastrello, ripenso i pettorali di Kenny e ricordo con esattezza come avevo poco prima effettuato il pagamento di un servizio… sono proprio un idiota, ma cosa mi è venuto in mente fino ad adesso? Comunque non lo dico a nessuno, potrebbero fregarmi l’idea sul “pagamento masturbatorio” del robot. Appoggio il dito e finalmente Jenny apre i suoi bellissimi occhi verdi e sorride.
Ho il cuore a mille, ci siamo, sto per collaudare il mio sex robot. Mi volto incazzoso al televisore per spegnerlo e vedo che Sam intanto si sta sbattendo Eva e Jennifer in contemporanea in un filmato dimostrativo. “Sparisci!” gli grido, manco fossi un miliardario per convincermi adesso a comprarne due, poi ritorno alla mia bimba che sorridente sbatte gli occhi come una puledra e aspetta a gambe aperte sul divano. Non so se sentirmi arrapato o commosso, sta accadendo veramente, mi sto Robosverginando con uno degli esemplari più perfetti al mondo nella tecnologia sessuale e… perché lei mi fissa e… resta immobile come in attesa di un treno che non arriverà mai? Non fa nulla, sta ferma, io tento un po’ intimidito di accarezzarla ma non prova neanche ad alzare le braccia. Non prendiamoci in giro, il suo sistema operativo non mente… l’ansia da prestazione mi sta letteralmente inghiottendo. Troppa pressione, tutto così in fretta, tutto così meccanico. Jenny alza lo sguardo verso il soffitto e come Kenny comincia a proiettare una serie di opzioni sul programma di consolazione dopo la defaillance, c’è persino un numero per il sostegno psicologico offerto dalla casa a pagamento, figurarsi. Osservo esterrefatto questa manovra così diretta senza darmi il tempo di recuperare, “quanto vorrei annegare!” dopo la frase, il divano scoppia rilasciando ettolitri d’acqua in tutta la sala. Io e Jenny finiamo trascinati fino in cucina. Incredibile, avevo fatto preparare il divano ad acqua per il relax post scopata e il vocabolo annegare ha fatto scattare il (sicuramente difettato) sistema di sicurezza. So che c’è un metodo per resettare la memoria del proprio sex robot se ancora non si hanno avuto rapporti sessuali, non voglio assolutamente che la mia Jenny ricordi delle esperienze negative ma non so minimamente come si faccia. Ho l’appartamento mezzo allagato, sono un pochino infuriato e a questo punto se ho bisogno veramente di qualcuno, quello è un umano. M’infilo un accappatoio e se pur poco convinto, mi dirigo verso il 202.
Suono il campanello virtuale, non apre nessuno, lo risuono un po’ più insistente, non ho più nulla da perdere e comunque con i raggi x mi stanno già vedendo. Sento dei passi, si apre la porta e mi trovo davanti Sam RTX 702, versione abbronzata, con i baffi e con un grembiule da pasticcere casalingo. Sotto è nudo e ha in mano un mattarello originale di legno vecchia era. Faccio per andarmene, ho capito che ho interrotto qualcosa di molto tosto. Non sono assolutamente omofobo ma sono pur sempre in accappatoio e Sam mi sta sorridendo. Mi volto quando sento una voce “Avevi bisogno?”. È incantevole ed è quella di una ragazza, sta armeggiando con un telecomando senza arrivare al dunque. Sam continua a fare prima un passo in avanti poi uno indietro sembra incantato. Poi finalmente si sposta e vedo la ragazza che è stupenda. “Scusami mi hanno consegnato il telecomando poco fa, aiuta a reimpostare tante cose del tuo robot in caso avesse un sovraccarico di mansioni, credimi è un vero casino questo modello. Tu non ce l’hai il telecomando? Hai un robot anche tu giusto? A proposito io sono Sandra piacere” e mi porge la mano. La sua sicurezza, la semplicità, la naturale bellezza… resto congelato sulla porta dopo aver avuto lo confesso, un colpo di fulmine a prima vista. Mi presento e le chiedo senza ragionare se ha voglia di uscire con un perfetto subnormale in carne e ossa. Sandra resta un po’ sorpresa ma non troppo spiazzata, alla fine sappiamo entrambi di esserci notati più di una volta in ascensore, in corridoio, alla reception, nella vita reale di tutti i giorni. Non la trovavo tanto bella, né avevo mai sentito la sua voce. Adesso, così dolce, con il pigiama e il telecomando della SexBlade in mano sul divano, mi ha completamente rapito. Sorride e decide di darmi una possibilità, anche solo a mangiare un gelato con il cono in biscotto, quelli non sono ancora cambiati neanche nel 2043. Jennifer e Sam li abbiamo lasciati a casa da soli a vedere un porno robottoni, con Sandra invece parlo per ore intere, neanche avessimo aspettato questo momento per anni. Come andrà a finire più tardi sono fatti nostri e al momento la mia storia finisce qua.
A proposito c’è uno scoop sull’uomo disperato, ha confessato di essersi fatto clonare perché aveva un’amante e non voleva farsi scoprire da sua moglie.
(901)