Ok, lo ammetto: ho letto questo libro giusto per avanzare facilmente con la Reading Challenge di Goodreads. E perché ho una difficoltà con le scadenze…
Dopo aver recensito gli altri due ebook di Pottermore, mi sembrava giusto concludere l’opera con i racconti dedicati alla Umbridge, Lumacorno e Raptor (qui chiamato col nome originale, Quirrell).
Titolo | Racconti di Hogwarts: potere, politica e poltergeist (Pottermore Presents) |
Autore | J. K. Rowling |
Data | 2016 |
Pubblicazione italiana | 2016 |
Editore | Salani |
Traduttore | |
Titolo originale | Short Stories from Hogwarts of Power, Politics and Pesky Poltergeists |
Pagine | 62 |
Reperibilità | Reperibile solo in ebook a 2,99€ |
Uno dei problemi di questi ebook è la loro descrizione statica e per aggettivi dei personaggi. Se nella saga principale venivano mostrati i comportamenti (da cui deducevamo il carattere), qui il raccontato va per la maggiore.
Nonostante l’aspetto da bomboniera, Dolores Umbridge non era dolce, ma crudele, sadica e spietata.
Sono tutte cose che già sappiamo! E le sappiamo perché la Rowling nel quinto libro ci mostra la punizione di Harry con la piuma stregata, non perché il narratore interveniva con i suoi giudizi.
L’autrice descrive brevemente la storia di Dolores: figlia di un mago e di una babbana, ha un fratello Magonò (madre e figlio a un certo punto se ne vanno nel mondo babbano e non tornano più). La Umbridge è ambiziosa e dotata di un certo talento: riesce a fare carriera al Ministero con modi smielati e prendendosi i meriti degli altri. Inoltre fa finta di essere purosangue (e chi non crede a questa versione dei fatti fa una brutta fine). Il resto della storia lo sappiamo già dagli libri.
Chi ha ispirato la Rowling per questo personaggio? La scrittrice spiega che la Umbridge, nella sua componente più “frivola”, le è venuta in mente a causa di una insegnante verso cui provava una certa antipatia (sottolineando però che non era assolutamente crudele). Spiega anche l’origine del nome: mi stupisco che non abbia sottolineato la differenza tra “Jane” (della Umbridge) e “Jean” (di Hermione). Non ricordo in che occasione – forse un’intervista – fece presente come non voleva che le due avesse una qualche correlazione col nome (da qui la piccola differenza).
Insieme a una breve descrizione della fondazione del Ministero della Magia, la Rowling fa un elenco di tutti i Ministri, con qualche considerazione sulla loro personalità. Ci avverte inoltre di fare attenzione, in quanto
[…] noterete un paio di cognomi familiari!
Banalmente, tale Perseus Parkinson è stato un Ministro palesemente Antibabbano (che cercò di promuovere una legge che vietava il matrimonio coi Babbani); Eldritch Diggory invece fondò l’Ufficio degli Auror. Insomma, Parkinson = cattivo = Serpeverde; Diggory = buono = Grifondoro. Vorrei capire quando la Rowling andrà oltre la semplice dicotomia bene-male in cui ci sono famiglie intrinsecamente cattive e intrinsecamente cattive. Abbiamo visto come persino nei Black possono uscire fuori uomini senza quella vena distruttiva…
Nell’isola dove adesso c’è la prigione un tempo viveva un mago dedito alle Arti Oscure: dopo la sua morte l’isola è stata esplorata dai maghi del Ministero… era piena di Dissennatori. Non sapendo come sbarazzarsi di queste creature, l’isola è stata abbandonata finché non si è deciso di creare lì la prigione. Azkaban è rimasta tale fino all’arrivo di Kinglsey Shacklebolt, che ha mandato via (?) i Dissennatori. Da allora ci sono gli Auror a sorvegliare i carcerati.
Forse la parte più succosa dell’ebook. Superata una prima fase raccontata le cose migliorano.
Di debolezze ne aveva (vanità, snobismo e una certa mancanza di giudizio quando si trattava delle persone attraenti e di talento), ma era completamente privo di crudeltà e malignità.
Horace è figlio di purosangue: ama circondarsi di persone famose e ha buon occhio per individuare i talenti. Ma queste sono cose che già sappiamo: molto più interessante è il suo rapporto con Voldemort. Il giovane Tom Riddle è stato abile nel manipolare il professore per farsi dare le informazioni giuste per creare un Horcrux. Ma c’è di più: quelle informazioni, in fondo, le avrebbe trovate da qualche parte prima o poi: Tom si lascia sfuggire la domanda “e se si dividesse l’anima in sette?”. Questa informazione è di vitale importanza per fermare Voldemort (sebbene Silente avesse le sue intuizioni a riguardo). Lumacorno ha vissuto per anni coi sensi di colpa, esultando per la sconfitta del Signore Oscuro grazie al neonato Harry, tormentandosi nello scoprire anni dopo che fosse risorto. Per sfuggire al reclutamento di Voldemort, si da alla macchia finché Silente non lo rintraccia per reintegrarlo a Hogwarts. Un po’ per riscattarsi, un po’ per dimostrare la sua avversione verso le Arti Oscure, Lumacorno si è impegnato davvero alla Battaglia di Hogwarts, dando prova del suo coraggio.
Diciamo che questo capitolo offre un punto di vista diverso sulla storia di Lumacorno, per quanto non sia davvero essenziale o risolutivo.
Qui la Rowling ci spiega che un Babbano non potrebbe creare una pozione: è infatti necessaria la bacchetta magica. Inoltre:
Certe pozioni hanno lo stesso scopo di alcuni incantesimi, ma l’effetto di altre (come la Pozione Polisucco e la Felix Felicis) non può essere ottenuto altrimenti. In generale, a parità di effetto, streghe e maghi preferiscono il metodo che trovano più facile o più soddisfacente. Preparare pozioni richiede pazienza, ma i loro effetti sono difficili da annullare per chiunque non sia un esperto in materia. Questo ramo della magia è avvolto da un alone di mistero e ha quindi un certo prestigio, alimentato dalla necessità di utilizzare sostanze altamente pericolose. Lo stereotipo dell’esperto di Pozioni all’interno della comunità magica è quello del tipo tetro e meditabondo: Piton ne è l’esempio perfetto.
Segue un breve approfondimento sulla Pozione Polisucco: il suo effetto può durare tra i dieci minuti e le dodici ore. A quanto pare dipende dalla precisione con cui è stata preparata… strano, io ricordavo fosse un’ora! Il capitolo è introdotto da una domanda:
Perché è così notevole che Hermione riesca a prepararla al secondo anno di scuola?
Ottima domanda! Hermione è brava e talentuosa, dev’esserci sicuramente una motivazione particolare! Ecco la risposta…
Il fatto che Hermione sia capace di preparare una Pozione Polisucco all’età di dodici anni è testimonianza delle sue straordinarie abilità magiche, dal momento che si tratta di una pozione che molte streghe e maghi adulti evitano per paura di fallire.
Wow…
Ho speso 3€ per sentirmi dire cose che già so…
Ve lo ricordate il professor Raptor? Quello col turbante in testa. Quello che nascondeva Voldemort dietro la testa, insomma. Insomma, questo giovane mago andò alla ricerca del Signore Oscuro per imparare qualche trucchetto in modo che non venisse più deriso. Ma sappiamo tutti come va a finire.
L’ultimo capitolo è su Pix Peeves. Sinceramente ho già rimosso il contenuto. Insomma, questo ebook aggiunge ben poco. Per passare mezz’oretta immersi nel mondo magico va bene, ma non vi aspettate grandi rivelazioni o chissà quali segreti.
Per leggere le altre mie recensioni su Harry Potter:
Guida (poco) pratica a Hogwarts
Racconti di Hogwarts: prodezze e passatempi pericolosi
Harry Potter e la Pietra Filosofale
Harry Potter e la Camera dei Segreti
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban
Harry Potter e il Calice di Fuoco
Harry Potter e l’Ordine della Fenice
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Voto: 5/10.
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