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Recensione di “Le due lune” di Luca Tarenzi

SINOSSI

Veronica Meis è una diciassettenne milanese non troppo popolare nella sua scuola, che si barcamena tra lezioni, nuoto, la sua unica amica e i maldestri tentativi di stabilire una relazione con un ragazzo che le piace, ma che continua a gravitare intorno alle fighette (e stronzette) della classe. Di ritorno da una festa, di cui ricorda poco o nulla, viene assalita e morsa, trasformandosi in un lupo mannaro, momento che cambia radicalmente la sua vita, non soltanto a livello fisico ma anche a livello emotivo. Da allora Veronica si ritrova a vivere sul confine tra due mondi, quello in cui vorrebbe continuare la sua vita di sempre e quello in cui il destino (o chi ne muove i fili) l’ha precipitata, un mondo oscuro, fatto di uomini neri che si muovono ai margini della vista umana, di Conti immortali e spiriti del lupo, e soprattutto di cacciatori. Questi ultimi, infatti, stanno venendo per sopprimere lo spirito del lupo, l’Antico che corre nella notte, che adesso dimora in lei, dando il via ad un’adrenalinica avventura per le strade di Milano, in cui Veronica dovrà lottare per sopravvivere e capire di chi può realmente fidarsi.

Ambientato a Milano ai giorni nostri, “Le due lune” è un urban fantasy di Luca Tarenzi, edito da Alacran Edizioni nel 2009. Sfortunatamente il libro è difficile da reperire in commercio, salvo provare per librerie dell’usato, mercatini e Ebay.

“Mi chiamo Veronica Meis e quando la mia favola oscura ebbe inizio mancavano meno di tre settimane al mio diciottesimo compleanno. Mi svegliai al mattino, riconoscendo il suono che mi aveva svegliata ancor prima di sentirlo veramente. E mi accorsi subito di stare male.”

Le due lune - Luca Tarenzi

PERSONAGGI

VERONICA: protagonista e voce narrante del romanzo. Studentessa di liceo, trasferitasi da poco da Ravenna, fatica a integrarsi nella nuova città, aiutata soltanto da una brava amica e confidente. Con le altre compagne non lega molto e l’unico ragazzo che sembra interessarle ovviamente se la fa una sciacquetta che non esita a metterla in imbarazzo quando può. Di fatto, Veronica si sente sola. Forse anche per questo il lupo la sceglie, forse anche per questo lei, a volte, lo asseconda, lo fa uscire e riesce a controllarlo, facendo sua la furia selvaggia del Signore dei Boschi.

“Alla fine si riduceva tutto a un gioco di maschere, a una specie di teatro dove c’erano troppi ruoli da mettere in scena e troppo pochi attori per gestirli tutti. E così ci scambiavamo le maschere l’un con l’altro, a ritmo serrato, perché la commedia doveva andare avanti: io, che portavo tutti i giorni la maschera di quella dura e sicura di sé, me la toglievo in un soffio per indossare quella della ragazzina sperduta e piagnucolosa che non sapeva più cosa stava accadendo nella sua vita”.

CONTE GORANI: personaggio enigmatico e misterioso, molto affascinante. È una figura storica realmente esistita tra la fine del Diciottesimo e l’inizio del Diciannovesimo Secolo. È stato molte cose, avventuriero, diplomatico, ma soprattutto una spia, una specie di agente segreto, e ovviamente ha trovato il modo per sopravvivere per tutto questo tempo, nascondendosi agli occhi degli uomini e di coloro che lo cercano. Ha un piano e, per eseguirlo, si schiera a fianco di Veronica, aiutandola a prendere coscienza di sé e della sua nuova condizione sovrannaturale.

IRENE: migliore amica di Veronica. Personaggio abbastanza secondario, svolge il ruolo di confidente e anche protettrice dell’amica, cui è molto affezionata.

IVAN: incontrato “per caso” in piscina, il bel ragazzo dal fisico atletico (che a Veronica sembra uscito da uno dei manga che tanto ama leggere) entra in immediata sintonia con la protagonista. Di fatto, ne sa più di quanto voglia dare a intendere, e forse anche più di quanto vorrebbe sapere.

ALTRI: Elena, Angela, Susanna, le tre arpie con cui spesso Veronica si scontra a scuola; Alex, “Il Giovane Principe dal sorriso pieno di promesse”, compagno di classe di Veronica con cui ha un mezzo flirt, prima che il mondo sovrannaturale si metta in mezzo; Regina, la ragazza con i fiori nei capelli.

“Dietro tutti quei personaggi, chi c’era? Quali erano i volti e quali le maschere? Chi era Veronica, la guerriera o la piagnona?”

Le due lune - Lande Incantate

TRAMA

Il romanzo è raccontato da Veronica in prima persona, sotto forma di diario, di conseguenza il lettore non soltanto entra nell’animo della protagonista, percependone ogni turbamento, ma la segue nelle sue avventure e nella progressiva scoperta di sé, e di tutto quel nuovo mondo sovrannaturale in cui si ritrova a vivere. La trama essenzialmente si snoda attorno allo scontro tra il Signore dei Boschi (il Lupo, che adesso rivive in Veronica) e i cacciatori, i sacerdoti Luperci, ma in questa guerra si inseriscono il Conte Gorani, con i suoi interessi personali, e la quotidianità adolescenziale di Veronica (con le sue amicizie, cotte e rivalità), dando forma a un quadro più composito e a uno spaccato più veritiero della vita di una studentessa licantropo odierna.

Il ritmo c’è, l’adrenalina e i misteri non mancano, e sono bilanciati a un ottimo approfondimento dei personaggi e dei retroscena storici e culturali dell’intera vicenda. Numerose pagine sono dedicate alla storia della bestia di Milano (argomento affrontato in un precedente articolo sui licantropi italiani), alle vicende del Conte Gorani e dei riti dei Luperci, che rendono il testo interessante, aprendo a stimolanti approfondimenti personali. Il finale, decisamente aperto, lascia spazio a una possibile prosecuzione della storia.

Una simpatica nota: in “Quando il diavolo ti accarezza”, successivo romanzo di Luca Tarenzi, Ivan farà un veloce cameo, essendo il cugino di Lena, a cui la protagonista si rivolgerà per chiedere una consulenza… sovrannaturale.

STILE

Lo stile di Luca Tarenzi è, come sempre, lineare e diretto, chiaro nell’esposizione e rifinito quando si tratta di approfondire i retroscena storici o culturali della vicenda. A differenza dei successivi “Quando il diavolo ti accarezza” e “Godbreaker”, questo è un romanzo più adolescenziale (un urban fantasy per young adults, fondamentalmente), per cui anche lo stile è più vicino al target di riferimento. Come detto, la trama è raccontata in prima persona da Veronica, in una sorta di diario dei ricordi e dei fatti che scandiscono, da quella notte di febbraio in cui viene morsa, la sua progressiva trasformazione in lupo mannaro e i cambiamenti che ciò provoca in lei, a livello fisico ma soprattutto a livello comportamentale. Cambiamenti di cui lei stessa fatica a rendersi conto e per cui necessita aiuto. Emerge, dal suo diario, dal suo modo di esprimersi, tutta l’incertezza di un’adolescente (con già evidenti difficoltà relazionali) che si ritrova all’improvviso a gestire una situazione assurda e spiazzante, ma anche la determinazione di non farsi abbattere, la voglia di rivalsa, e soprattutto di vivere nonostante tutto.

Luca Tarenzi - Lande Incantate

CONCLUSIONI

Come sempre nei romanzi di Tarenzi, storia e leggenda vanno a braccetto, intrecciandosi e mescolandosi nelle pagine di un romanzo che, sia pur rivolto a un pubblico di adolescenti, appassiona anche il lettore più adulto, desideroso di saperne di più di Veronica e soprattutto dei riti di Luperco, degli intrighi del Conte Gorani, della deliziosa Regina e dei pericoli che si nascondono nelle zone in ombra di Milano. C’è spazio veramente per tutto e di più. Per l’azione e l’avventura, per l’amicizia, per una complicata storia d’amore (che però non è sdolcinata e scontata), per il mistero e il colpo di scena, in un viaggio nella vita di Veronica ma anche in alcuni luoghi della Milano contemporanea. Tra i luoghi visitati, e che sono parte integrante della narrazione, da ricordare il Cimitero Monumentale di Milano (sì, proprio lo stesso dove, qualche anno più tardi, Haniel, Rafael e Hesediel di Angelize si aggireranno!) e la Chiesa di San Bernardino delle Ossa. Punti di forza del romanzo sono proprio questo interessante e originale approccio che mescola storia e leggende (locali e più generiche) e l’approfondimento dei personaggi. E, aggiungerei, anche la sensazione provata leggendo che non siano storie inventate ma estratti dalla realtà quotidiana; per cui, occhio a camminare per Milano!

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