Ora capisco perché Sanderson sia così amato e così apprezzato. Non ho mai letto un libro fantasy con un inizio così strepitoso! In due giorni ho letto 200 pagine (e io sono mooolto lento con i libri, al punto che leggo solo poche pagine al giorno certi periodi)! Non ho paura di esagerare quando dico che avevo bisogno di un autore come lui, da seguire e di cui comprare i libri a scatola chiusa. Forse è un po’ prematuro, avendo letto solo un libro. Ma sono fiducioso.
Titolo | Mistborn: l’Ultimo Impero |
Autore | Brandon Sanderson |
Data | 2006 |
Pubblicazione italiana | 2009 |
Editore | Fanucci |
Traduttore | Gabriele Giorgi |
Titolo originale | Mistborn: the Final Empire |
Pagine | 696 |
Reperibilità | Reperibile in ebook |
“Una delle cose che mi piace molto di Mistborn (e l’ha fatto apposta) è che sia, tecnicamente, una delle storie più scontate della narrativa fantastica: il giovane eroe prescelto che deve affrontare l’imperatore immortale. Per dire, trovo sempre utile il confronto fra Eragon e Mistborn. Se cerchi di riassumere le due storie in poche frasi, risultano molto simili.”
Se Knight mi avesse detto questa cosa prima che leggessi Mistborn, probabilmente mi avrebbe dissuaso dal farlo…
Non fuggite via perché avete letto il nome Eragon!
Ma ovviamente devo convincervi del contrario! Mistborn ha una trama abbastanza classica, è vero. Ma ti tiene incollato alla lettura! La storia è accattivante e coinvolgente, ed è piena di momenti di azione.
Un gruppo di ladri, con varie competenze e capacità, si riuniscono per organizzare un piano: scopo della missione è conquistare Luthadel, rovesciare il governo dell’Ultimo Impero e uccidere il lord Reggente. E in 1000 anni, nessuna ribellione degli skaa è mai riuscita nell’impresa…
Nel complesso la storia scorre benissimo, eccetto alcuni punti in cui è più calante. Ma non si tratta mai di qualcosa di pesante o fuori tema: tutto ciò che scrive Sanderson è necessario alla comprensione della trama. E poi è un libro piuttosto lungo. A me piacciono tanto i libri di molte pagine, quindi non è un problema.
Il mondo in cui è ambientato Mistborn ha due caratteristiche peculiari: le frequenti piogge di cenere (che rendono l’ecosistema differente dal nostro: il sole è sempre oscurato e le piante crescono con un colore marroncino… la questione sarà spiegata nel secondo libro) e le nebbie che si levano al calar della sera (la loro origine è ignota, ma ci sono molte dicerie a riguardo…).
La magia in Mistborn viene chiamata Allomanzia, è ereditaria e si basa sullo bruciare certi tipi di metalli per ottenere dei particolari poteri. Chi può sfruttare un solo metallo viene chiamato Misting; chi può bruciarli tutti viene detto Mistborn. Ci sono otto metalli base: ferro, acciaio, stagno, peltro, rame, bronzo, zinco e ottone, e due metalli superiori, di cui però non vi dico i nomi né vi svelo la funzione. Davvero, l’allomanzia è così figa che bisogna scoprirla a poco a poco. Mi limito a sottolineare che è uno dei sistemi magici più interessanti che abbia mai letto: e non è nemmeno l’unico in questo libro… Se volete approfondire questo aspetto, non andate su Wikipedia, in quanto ci sono spoiler relativi a tutta la serie. Piuttosto, qui c’è un articolo che spiega in dettaglio il meccanismo con paragrafi spoiler-free.
[…] Il secondo uomo era alto e con una corporatura robusta. Mentre si voltava, Kelsier riuscì a vedere che uno spesso spuntone di metallo era stato conficcato di punta attraverso ciascun occhio dell’uomo. Col fusto ampio quanto un’orbita oculare, gli spuntoni simili a chiodi erano così lunghi che le loro punte acuminate sporgevano circa un pollice dalla nuca dell’uomo dal cranio rasato. Le estremità piatte degli spuntoni rilucevano come due dischi argentei, spiccando davanti alle orbite nelle quali si sarebbero dovuti trovare gli occhi.
Un Inquisitore d’Acciaio.
Lo stile di Sanderson è semplice e neutro: un ottimo stile, che mostra quando deve mostrare e racconta quando deve raccontare. L’infodump è ridotto al minimo, in quanto è distribuito lungo tutto il libro in modo che le informazioni vengano date a poco a poco. Ad esempio, dettagli come l’età di Vin e il colore dei capelli di Kelsier si scoprono verso la metà del libro; oppure viene nominato il nono metallo senza spiegarlo fino a lettura avanzata.
Il PoV è gestito magistralmente: il punto di vista è così filtrato dagli occhi dei personaggi che lo stesso modo di scrivere ci permette di immergerci a pieno nei loro pensieri. Ad esempio…
“Le case sono ancora macchiate di nero. Il suolo è ancora arido e sterile. Le foglie degli alberi sono ancora marroni.”
“Certo che sono marroni. Come altro dovrebbero essere?”
“Verdi” rispose Kelsier. “Tutto dovrebbe essere verde.”
Verde?, pensò Vin. Che strana idea. Cercò di immaginare alberi con foglie verdi, ma le pareva così sciocco. Kelsier di certo aveva le sue stranezze […].
Due sono i personaggi principali e meglio caratterizzati: Kelsier e Vin. Gli altri membri della banda sono interessanti ma poco approfonditi (mi dicono dalla regia che avranno più spazio negli altri libri).
Kelsier è il capo della banda. Carismatico, potente, e sempre pronto al sorriso: arrivi a conoscerlo così bene che puoi prevedere cosa lo farà sorridere! Mi è piaciuto molto come personaggio. Nel corso della storia verranno approfondite alcune questioni sul suo passato, e sulle motivazioni che lo hanno spinto a organizzare la ribellione. Sua è la frase c’è sempre un altro segreto.
Vin probabilmente è il personaggio meglio caratterizzato. Vin è una ragazzina di 16 anni, cresciuta insieme al fratello come ladruncola. È molto diffidente e tende a rimanere nell’ombra, in disparte. Gli insegnamenti del fratello sono costantemente rievocati nella sua mente: l’unica ragione per essere ossequiosi verso coloro che hanno il potere è che un giorno si può imparare come prenderlo; quando sei solo, nessuno può tradirti; Non fidarti mai di un uomo che ti porta buone notizie. È il metodo più antico e più semplice di imbrogliare qualcuno;
Vin non risulta molto simpatica, a mio avviso: certe volte è decisamente irritante e petulante.
Sazed è un Terrasiano e lavora come maggiordomo. Posso rivelarvi ben poco senza fare spoiler, quindi qui mi limito a dire che è uno dei personaggi più riusciti, e che parla 172 lingue e conosce 572 religioni. Avrei tanto voluto un PoV dedicato a lui!
Mistborn: l’Ultimo Impero è l’inizio di quella che si prospetta una saga fantastica. E non ho ancora visto niente! Se penso a cosa mi aspetta con la Via dei Re…
Amo Taylor Swift. Amo Brandon Sanderson.
Voto: 8.5/10
Per leggere le altre mie recensioni, clicca qui.
(1804)
Tranquillo, arriverai a conoscere Sazed molto meglio, e in effetti è un personaggio notevole. Una delle cose più riuscite di questa trilogia è che tutti i libri hanno una loro trama. Quella del primo l’hai vista, nel secondo si parte dalle premesse del primo, ci sono tutti i personaggi che sono sopravvissuti a quegli eventi, ma visto che la situazione è molto cambiata la trama prende una direzione nuova. Logica, considerando come si era chiuso il primo romanzo, ma ricca di spunti interessanti e sorprendenti. E Sanderson oltre a dotare di nuove sfumature i suoi personaggi non smette mai di arricchire la magia, l’allomanzia usata da un allomante capace è spettacolare, ma anche gli altri tipi di magia non sono da meno. E, con il terzo romanzo, c’è una nuova svolta, e finalmente vengono chiarite cose che all’inizio erano apparse un po’ misteriose.
Non che durante la lettura ci sia la sensazione che i dettagli non tornino, semplicemente quando ci sono troppe cose da scoprire le rivelazioni arrivano un po’ per volta, e a volte nuove rivelazioni gettano nuova luce su quanto è avvenuto prima.
Comunque se io ho amato Mistborn fin dal primo istante, e a questa saga assegno 4 stelle, Le cronache della folgoluce sono da 5 con lode.
Concordo perfettamente con te. Appena ho finito il libro, non ho avuto la sensazione di “rimanere per aria”, di incompiutezza: la trama si è conclusa rispetto al suo punto di partenza. E allo stesso tempo getta le fondamenta per la storia successiva. Mistborn è stato davvero un ottimo romanzo per scoprire Sanderson, e so che anche il resto mi piacerà.
Non sei la prima a dirmi di aver amato Mistborn, e che Folgoluce sia ancora meglio. Non vedo l’ora di iniziare La Via dei Re. Prima, però, finisco con Mistborn e proseguo con Il Conciliatore. Solo dopo mi dedicherò a quel meraviglioso libro!